Il conto corrente condominiale.
La L. 220/2012 ha introdotto l'obbligo, da parte dell'amministratore, di aprire un conto corrente condominiale e di far transitare tutte le somme ricevute a qualunque titolo dai condomini o da terzi nonché quelle erogate, su un conto corrente, postale o bancario, specifico per ciascun condominio.
La riforma del Condominio per i Conto Correnti condominiali
Anche prima della legge era buona prassi avere un conto corrente dedicato ove dovevano confluire tutti gli incassi e defluire le spese.
La riforma del Condominio ha reso tali adempimenti obbligatori.
Ciascun condominio ha diritto di prendere visione ed estrarre copia, a proprie spese, della rendicontazione periodica.
Quindi l'apertura di un conto corrente intestato al condominio è un'adempimento essenziale ed obbligatorio e la mancata ottemperanza a questa disposizione di legge è molto grave: infatti, è causa di revoca dell'amministratore per giusta causa sia da parte dell'assemblea che dell'autorità giudiziaria.
La riforma ha quindi voluto eliminare i rischi di commistione dei vari condomini gestiti da un unico amministratore che, in alcuni casi, ha dato luogo a spiacevoli buchi di bilancio e danni per i condomini.
Adesso è possibile per ogni condomino pretendere ed ottenere dall'amministratore copia dell'estratto conto del condominio e verificarne le movimentazioni.
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